Gp del Qatar: Problemi di scenografia?

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  1. HenryZan80208

    HenryZan80208

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    Eccolo il segnale importante: da raccogliere, analizzare, rigirare tra le dita e trarne le dovute conclusioni. Cosa ci ha comunicato questa nuova imbarazzante tragedia teatrale in tre atti? Vale la pena studiarci su o meglio girare pagina? Non credo di essere in preda ad allucinazioni, “purtroppo no”, avrei voluto averne e sarebbe stato meglio, credetemi, tanto io amo il motociclismo, da sempre, e per questo la mia sofferenza, nel vedere la MotoGp in agonia, sta esacerbando il malessere, lasciando spazio ad amarezza, nostalgia e profondo pessimismo per il suo futuro.

    Domenica sera, in Qatar, abbiamo assistito all’apoteosi della scemenza, della cecità di politici che si dilettano a gestire in maniera sconsiderata un pregiatissimo sport, per me il più bello in assoluto e per costoro, invece, qualcosa di alieno a fronte probabile del loro manchevole contatto cerebrale con tale materia.

    Non credo sappiano di cosa si stia parlando, non credo siano mai stati degli appassionati, se non dei soldi che qui si fanno con le scritte sulla tappezzeria, e non hanno la più pallida idea di cosa significhi per noi, vere vittime delle loro nefande azioni, assistere allo spettacolo delle moto. Non certo il fatto che ci siano i gadget sbrilluccicanti, ospitality da milioni di dollari, top model-umbrella girl e tanto meno che si facciano le gare sotto i lampioni per renderle più romantiche!

    Non penso sia il solito luogo comune affermare che: dovunque la politica metta mano restano solo rovine e povertà; perché loro sono davvero personaggi senza scrupoli, apparentemente irrazionali, ma i loro disegni hanno sempre il fine logico di farti voltare dalla parte opposta per soddisfare le loro furbesche intenzioni: riempire il portafogli senza essere osservati; e poco importa se per ottenere il fine lucroso si offre in sacrificio tutto il resto.

    Sembra quasi palese il tonfo che la MotoGp, presto o tardi, dovrà affrontare, perché è sempre meno credibile (una gara vinta in quattro giri neanche Zelig l’avrebbe pensata), sempre più in mano ai costruttori potenti, sempre meno prodotto pregiato, sempre meno dotata di contenuti reali. Semmai unicamente imbellettata, continuamente, da autentici orpelli di grossolana bigiotteria, ai quali vengono consentiti ruoli in aumento progressivo, togliendo sempre più visibilità al valore vero di questo mondo: la competizione tra moto, piloti, nazioni, marchi e via dicendo.

    Sembra, oramai, che di questo prodotto, il vero valore sia rappresentato solo dall’involucro in cui è contenuto. Eh già, perché, con regole sempre più astruse, si predica il contenimento costi, causa crisi mondiale, togliendo ingredienti più o meno importanti alla torta, ingannando i sensi del consumatore facendone risaltare la sola confezione esterna, ossia la scatola. Intendono distruggere le classi più spettacolari (perché non interessano più ai Giapponesi?), dalle ceneri della 250 vogliono tirare fuori un meschino monomarca, e la MotoGp dovrà essere il surrogato della Formula 1, però qui si tende a mettere in vetrina solo l’unico pilota-testimonial-comunicator-animatore (… e non darei al soggetto la colpa, perché anche lui ne è vittima)!

    Ma abbiamo realizzato quanto sta avvenendo o stiamo credendo siano solo voci di corridoio? Perché il vero problema di questi signori non sono solo le cose da pazzi che dicono, il peggio è che poi agiscono… e pure in fretta. Domenica notte l’esempio lampante: gare nel mezzo del deserto, di notte, perché la novità e le moto tra i lampioni possono avvicinare a questo sport persone che altrimenti non le guarderebbero mai!!! Il Dorna-pensiero è stato scuramente il medesimo: simulando uno stadio di calcio, magari riesco anche a rubare qualche ultras alla concorrenza, tanto per aumentare il bacino d'utenza (e le entrate).

    Il risultato è sotto gli occhi (sgranati) di tutti: quando piove, salta tutto! Qualcuno mi dirà che dovremmo prendercela con la pioggia, ma io sostengo che la pioggia, di giorno, non è un grande problema, e per giunta, aumenta anche lo spettacolo. Di notte invece.... E non era neanche previsto un piano B (!!??). Ma in fondo, ai politici della MotoGp, non importa dello spettacolo in pista quanto della scenografia, e tanto più è artefatta tanto meno si noteranno le incongruenze degli attori.

    Se il loro intento non lo abbiamo capito allora significa che hanno ragione loro, se convenite con me fate lo sforzo immane, da oggi in poi, di ignorare ogni orpello connesso alla MotoGp, come: abbonamenti a canali televisivi tematici, partecipazioni a costosissimi quiz via telefono, prodotti esposti nelle loro misere bancarelle da mercato e lunghe trasferte per essere in tribuna a gioire su uno sport sempre più in astenìa.

    Quando si renderanno conto della consistente sfoltita di introiti, in futuro, prima di partorire ogni sorta di idea balzana, almeno verranno a sondare qualche nostro parere, utile per rimettere in piedi la massima espressione dello sport motociclistico!

    Rendiamoci conto che siamo noi i veri consumatori, quelli lì a soffrire, da sempre: per il nostro eroe del giorno, per il marchio dei nostri sogni, per qualunque alchimia magica sappia sfiorare il nostro cuore malato contagiandolo ad ogni impresa. Basta con i tifosi del momento, ai quali oggi ci si rivolge, perché loro tra qualche giorno, mese, oppure anno, cambieranno sport, noi…noi invece non lo faremo mai, se ci dessero le giuste condizioni. Ma è ora di fornire, a questi avventurieri della speculazione, dei segnali davvero forti ed immediati. Facciamolo per noi stessi, e se davvero amiamo questa magico mondo, RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO SPORT!!!

    Enrico Zanotto (LT)
     
    Ultima modifica: 14 Aprile 2009